L’uomo di Gerusalemme. Politica e Letteratura in Francesco De Sanctis nell’Italia dell’Ottocento

ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI – Napoli
SCUOLE ESTIVE DI ALTA FORMAZIONE – Scuola di Minturno 

In collaborazione con
LICEO SCIENTICO STATALE  “L. B. ALBERTI”, Minturno
ASSOCIAZIONE CULTURALE   “Grido Libero”, Formia

organizzazione la scuola estiva di Minturno su

 “L’uomo di Gerusalemme. Politica e Letteratura  in Francesco De Sanctis nell’Italia dell’Ottocento”

“Francesco De Sanctis Morra Irpina (AV), oggi  “Morra De Sanctis” [Nota 1], 1817- Napoli, 1883), avellinese di nascita, napoletano di formazione e di vita, è uno dei più grandi intellettuali meridionali, italiani, europei, sommo critico letterario, autore della notissima “Storia della letteratura italiana” (1870), che è anche storia civile ed etico-politica della nostra nobile Patria, patriota risorgimentale, docente universitario a Zurigo durante l’esilio per la sua opposizione antiborbonica e a Napoli dopo l’Unità, deputato e Ministro della Pubblica Istruzione.

Fu eletto deputato per la prima volta nel 1861 in Terra di Lavoro, nel collegio di Sessa Aurunca, che comprendeva allora anche Carinola, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Coreno Ausonio, Spigno Saturnia, Minturno, Mondragone. Il suo legame con la nostra terra fu rafforzato dall’amicizia, fin dalla giovinezza a Napoli, con il patriota, magistrato, senatore, nativo di Fondi, suo coetaneo, Errico Amante (1816-1883), e con il figlio Bruto, insigne storico e dirigente,  che fu segretario personale di De Sanctis al Ministero e suo figlio spirituale.”

La sua poliedrica e grande figura ha inciso nella storia culturale italiana (si pensi a Benedetto Croce) ed è fonte di insegnamenti memorabili, civili, politici, letterari.

Francesco De Sanctis considerò la letteratura un’esperienza umana integrale immersa totalmente nel corso della storia. La sua ideologia romantica non prese una direzione sentimentale ma realistica, ricusando nell’arte e nella filosofia atteggiamenti contemplativi, fino a identificare l’impegno intellettuale con l’impegno morale e a sentire la necessità di conciliare i principi individuali con i principi sociali. Non solo la lingua ma l’intero mondo della cultura fu per lui connesso alle sorti della nazione in cui si esprime. La sua opera di critico letterario diventa così la storia della formazione della coscienza nazionale volta a volta incarnata negli scrittori, in una fittissima trama di contrapposizioni e antitesi”. (Andrea Battistini)

Al suo rilievo attuale è dedicata la Scuola Estiva di Minturno – 2014, che avrà sede presso il Liceo Scientifico Statale “L.B. Alberti”, dirigente scolastico prof. Amato Polidoro, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Grido Libero” di Formia, col suo presidente, preside prof. Nilo Cardillo e il membro del Direttivo, preside prof. Nicola Terracciano.  L’iniziativa, rivolta agli studenti e ai docenti sia del Liceo che di altri istituti del Sud Pontino e delle provincie di Latina e Frosinone, si svolgerà nei pomeriggi di venerdì 7 martedì 11 novembre 2014, a partire dalle ore 16.00’, presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico di Minturno, e vedrà la presenza di uno dei maggiori studiosi di De Sanctis, il prof. Toni Iermano, ordinario di letteratura italiana presso l’Università di Cassino, autore di saggi fondamentali su De Sanctis e promotore della rivista ‘”Studi Desanctisiani”.

I temi delle due lezioni sono i seguenti:

1)     Venerdì, 7 novembre 2014: “Francesco De Sanctis nella vita culturale e civile del XIX secolo”.

2)    Martedì, 11 novembre 2014: “Francesco De Sanctis intellettuale militante della nuova Italia”.  

Un convegno su Raffaele De Sanctis nel nostro territorio – secondo Nilo Cardillo – è azione doverosa perché “un ritorno” a De Sanctis è ancora oggi proponibile e potrebbe segnare la fine della sua “sfortuna”, perché  “in una situazione culturale più favorevole, potrebbe costituire un approccio più sereno e leale e potrebbe, quindi, risultare davvero illuminante per De Sanctis e per noi”.

A noi sembra che la riscoperta-conoscenza del grande morrese debba avvenire sul piano etico, del suo impegno sociale, politico e pedagogico. Questo piano di lettura darà a tutta la sua opera una luce nuova poiché le “tre pagine della sua vita” non sono staccate e sovrapponibili, bensì si integrano a vicenda e si fondono nella personalità dell’autore.

Ci sono scritti di De Sanctis quali La giovinezza, il Viaggio elettorale, e ancora l’epistolario, i discorsi politici, ma anche le stesse grandi opere più conosciute, dai quali prepotentemente emerge l’ethos della sua “personalità”, “la sua carica ideale”, la sua profonda esigenza morale. De Sanctis è un uomo integro dalla morale forte, sensibile alla nobiltà e grandezza dei sentimenti che non ricusa l’azione e rigetta il compromesso. Come ha scritto il Prof. Giovanni Ferrante, “le pagine della sua vita conservano ancora oggi intatti la freschezza ed il fascino che derivano dalla profondità del pensiero, dall’acume dell’intelligenza, dalla moralità del comportamento, che fu sempre ispirato ad uno splendido e felice connubio tra idealità e realismo”.

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