Centenario Gesmundo

“La dignità umana è uguale per tutti e, come tale, va rispettata in tutti, in ogno caso” ( Gioacchino Gesmundo)

Manifesto Centenario Gesmundo

Roma: Il VII Municipio della Città di Roma, il giorno 19 novembre 2008, ha organizzato una solenne cerimonia, presso la Scuola Elementare di Tor Sapienza, intitolata al martire delle Fosse Ardeatine, per ricordare il Centenario della sua nascita.
Relatore:   NILO  CARDILLO

La vita del Prof. Gesmundo, che si concluse in modo tragico il 24 marzo 1944, nella rappresaglia consumata dai tedeschi alle Fosse Ardeatine, si è intrecciata anche con la storia di Formia, dove egli, nell’anno scolastico 1932/33, prestò servizio come docente di “Storia e filosofia” presso il Liceo Classico “Vitruvio”. Tra i suoi allievi ebbe l’On. Pietro Ingrao, che in più circostanze ha ricordato il suo debito di riconoscenza nel confronti del “maestro”. Nello stesso giorno, sempre alle Fosse Ardeatine, venne fucilato Pilo Albertelli, che pure aveva iniziato il suo insegnamento di “Storia e filosofia” presso il Liceo “Vitruvio”.
 

Per ricordare questo strano incrocio del destino, il Preside Nilo Cardillo, nel 1997, prese l’iniziativa di intitolare a Gesmundo e ad Albertelli la Biblioteca del Liceo “Vitruvio”. Alla cerimonia furono presenti l’On. Pietro Ingrao, l’On. Vittorio Foa, recentemente scomparso, e il Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Berlinguer. A partire da quel momento il Preside Cardillo ha continuato le ricerche sulla vita di Gesmundo, ritrovando, presso l’archivio della Scuola Normale di Pisa, carte inedite relative al rapporto di Gesmundo con lo storico Pietro Silva, del quale era stato assistente all’Università di Roma.

Copertina del libro "Lettere ai familiari" di Gioacchino GesmundoNell’anno 2007, presso l’Archivio di Stato di Bari è stato ritrovato, fortunosamente, l’epistolario familiare. Queste ricerche hanno consentito di sottrarre Gesmundo dall’aura un po’ rarefatta del martirio, sulla quale aveva insistito la precedente storiografia, restituendoci per intero la figura dell’uomo, del docente e dello studioso avviato ad una brillante carriera universitaria. Questi aspetti sono stati sottolineati dal Preside Nilo Cardillo, che ha altresì ricordarto  il   “passaggio formiano”, anche attraverso la citazione delle lettere che Gesmundo scrisse alla sorella Isabella, proprio da Formia.

“La celebrazione del Centenario è stata occasione importante per superare la retorica del martirio, che aveva elevato, ma anche allontanato la figura del professore. Le ultime ricerche lo ricollocano sulla terra, tra di noi, e ce la restituiscono impastata di poesia e di spirito di finezza, di tenacia e di tempra, di esperienza e di saggezza”.

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